muggsy ha scritto: ↑21/01/2024, 18:47
Ho provato una Conn con campana in coprion di proprieta se non ricordo male di MARCO,bella e facile nel suonare,ma le piu belle sono state la 6B e la 22 victor......infatti eran rimaste quelle sul piatto.......ed ho preso la 22........
Le cornette che ho provato sono un mondo a parte,la KING suona da dio ed ha un gran bel timbro ma quelle della Conn che ho provato e scusate ma non mi ricordo i modelli.....ogni volta che Marco me ne dava una facevo le prime note e poi........wow mi staccavo dallo strumento..........pronte,voce bellissima e pensare che qualche modello ha tipo 80 anni.......qualitativamante perfette,costruite con tanto studio e passione e oltretutto materiali di primissima qualità.
chissà se mi risveglierò da questo sogno.......
un saluto a tutti voi
Dunque non ricordo esattamente l'ordine ma dovrebbe essere stato questo (più o meno) e va detto che spesso gli strumenti sono stati confrontati da Stefano alternandoli alla sua 36B Connstellation e lavorandoli con i propri bocchini che utilizza sulla sua, anche se qualche cappatina fuori imboccatura c'è stata
:
- Getzen Super Deluxe 1956/57
- 6B Victor 1968
- Olds Super 1951
- 60B SuperConnstellation 1968
- 22B Victor 1956
- 12B Coprion Special (personale) 1940
- 22B NYS early model 1929
- 22B NYS late model (personale) 1940
- Buescher the 400 1937 (personale)
Da questo primo giro Stefano ha mantenuto i 4 strumenti che lo avevano impressionato di più: 6B e 22B Victor, 60B e Olds Super. Quindi due canneggio M e due canneggio ML.
Altro giro con le 4 selezionate e come ultima del secondo giro è arrivata la 60B, e qui il fetente dell'admin ha tirato fuori anche la 8B Artist giusto per fare un rapido confronto tra le due "Lightweight" di casa Conn. Per lo meno dall'esterno mi è sembrato che il buon Stefano sia rimasto alquanto colpito dalla 8B ma ciò che non sa è che la mia è stata una mossa strategicissima per fargli eliminare dal gruppo delle papabili la 60B, scherzo ovvio... Mi sembrava intelligente fargli provare ravvicinate le due lightweight dato la profonda diversità filosofica dei due strumenti.
Ora che mi viene in mente con la 36 avevamo tutte le light di casa Conn che siano mai state prodotte... Combinazione piuttosto rara da verificarsi
Dal secondo giro sono rimaste le due Victor e la Olds. Che quest'ultima sia uno strumento con i fiocchi non c'è dubbio e che abbia un timbro ed una voce particolarmente accattivanti anche.
Poi appunto abbiamo fatto il breve tour turistico-gastronomico culminato nella fugace visita delle Arche Scaligere e della meravigliosa chiesa di Santa Maria Antica dei veri gioielli straordinari della architettura veronese.
Giusto il tempo di rientrare al calduccio e con la mente nuovamente fresca, un rapido giro delle tre finaliste prima di passare alle cornette:
- King Master II 1941
- Buescher Super 400 1957
- 6A Victor 1930
- New Invention Circus Bore 1911
Indubbiamente con le cornette mi sembra che Stefano si sia divertito decisamente e sicuramente lo stacco è stato utile per ripulire la mente prima di affrontare la scelta definitiva della tromba.
Stefano telefona alla sua banca per farsi dare un mutuo e prenderle tutte e tre ma in banca hanno accampato scuse dicendo che di sabato non si può... e così Stefano si è trovato a doverne scegliere solo una ma era visibilmente combattuto.
Alternando la sua con le tre la Olds viene scartata e la sfida finale si gioca sul filo dell'ultima nota tra le due Victor... Vincerà la campana "piccola" della 22B o la "grande" della 6B? Alla fine lo ha già detto lui... Ha prevalso la Grande campana piccola
Visto da fuori nell'istante stesso che Stefano ha fatto le prime tre note con la 22B al primo giro avevo capito che era la sua, non so come spiegarlo esattamente ma mi è capitato spesso con le persone che vengono a provare gli strumenti da me. Quelle prime tre note sono l'indicatore perfetto di quale è lo strumento più adatto. Certo poi ci vuole tempo per conoscerlo pienamente ma, forse, è un po' come l'innamoramento isatantaneo. Sai che è lei e lo sarà per tutta la vita...
Questo è anche un invito a tutti ad andare a provare di persona gli strumenti, anche dovendo fare tanti chilometri come ha fatto Stefano. Ne vale sicuramente la pena, non fosse altro che per il piacere di conoscersi di persona e di condividere dei momenti assieme. E se da Firenze è arrivato lui posso dire che non è certo il più distante che è arrivato qui per provare gli strumenti
quindi spero presto di ospitare anche Francesco così dopo chiunque arriverà sarà più vicino e non potrà accampare la scusa della distanza...
