Conn 28A vs 38B

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Marco Muttinelli
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Re: Conn 28A vs 38B

Messaggio da Marco Muttinelli »

Bisogna valutare, inoltre, lo strumento non esclusivamente su di un unico parametro ma su molteplici.
Come giustamente detto da Michele le trombe sono delle "coperte corte" dove se si enfatizza un certo aspetto lo strumento necessariamente diviene carente sotto altri.
Chi utilizza lo strumento può o ricercare un determinato suono del complesso "esecutore-bocchino-strumento" e quindi mettere insieme un repertorio compatibile con tale idea musicale e sonora che ha in mente oppure può desiderare uno strumento versatile in grado di suonare bene indipendentemente da ciò che si suona.
In questo senso la 38B è uno strumento davvero notevole in grado di fornire prestazioni di tutto rispetto indipendentemente da come la si suona e da quale "effetto" si voglia ottenere da lei. Basti pensare alla differenza di risultati tra un Ferguson, un Anderson o un Baker, la 28A è addirittura anche superiore alla 38B sotto questo punto di vista.
Magari nel singolo aspetto altre trombe di altre marche possono superare la Connstellation ma sicuramente poche riescono ad essere altrettanto "camaleontiche" non a caso è uno degli strumenti che tutt'ora vanta un numero enorme di estimatori in tutto il mondo.
Personalmente amo differenziare mediante strumenti "dedicati" e ben differenti tra di loro per caratteristiche sonore:
- Flicorno che per via di poderosità del registro medio e grave non ha rivali (a meno di non andare di tromboni : Lol : )
- Cornetta per la rotondità del suono e la dolcezza unite ad una luminosità non abbacinante come certi tardo pomeriggi estivi
- Tromba per il piglio squillante e vibrante, non andrei mai con uno strumento troppo scuro per quello ho già gli altri due tipi di strumento.


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38A Victor 1937 - 12B Coprion 1940 - 22B New York Symphony 1940


VICTOR...ia’s secret: 82A - 1925; 8A - 1932; 80A - 1940; 6B - 1968

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Re: Conn 28A vs 38B

Messaggio da Fcoltrane »

Alcune aspetti che evidenzia Michele mi trovano perfettamente d'accordo.
Il principio della coperta corta : nel caso specifico la Selmer ha un corpo del suono più grande ed un timbro più scuro rispetto alla Conn ma per contro pesa molto di più e necessità di una emissione più impegnativa.
Se devi studiare 3 ore con la tromba la selmer ti può stroncare (per un periodo ho pure utilizzato il sostegno) con la Conn vai tranquillo .
Anche il discorso del suono percepito mi trova d'accordo : a questo proposito io sono convinto che il suono degli strumenti a fiato si valuti con maggiore facilità sul registro basso dello strumento , anche perchè il registro alto non sono altro che armonici delle note fondamentali.
Nella tromba il confronto io lo faccio così : prendo un fa diesis basso e poi comincio a salire con gli armonici quindi faccio lo stesso con l'altra in questa maniera la mia attenzione è rivolta solo al suono .
Un altra cosa che faccio per valutare il suono è portare il singolo suono al limite delle mie capacità .
quindi il Fa diesis basso lo suono con il volume più forte e con quello più basso , per capire il mio limite con quella tromba e quel bocchino.
le differenze in genere si percepiscono molto alle estremità e quando si suona vicino ai propri limiti.
Discorso del tutto diverso è invece quello di suonare tendendo ad uniformare i suoni.
(questo è un aspetto molto sottovalutato nei confronti)
se suoni una nota centrale a basso volume con la selmer e con la conn utilizzando lo stesso bocchino ed hai una tecnica media riesci a suonare quasi in maniera indistinguibile.
se suoni tre ottave con dinamica bassissima e fortissima anche se sei dotato di grande tecnica le differenze appaiono evidenti.

Anche l'aspetto evidenziato della maggiore durezza della selmer sul registro acuto mi trova d'accordo ed è diretta conseguenza del fatto che la Conn suona con una emissione meno impegnativa (su tutto il registro) e quindi su quello alto si percepisce in misura maggiore.
Per questo dicevo che il bocchino ha la sua influenza , il monette b2 prana è una voragine ed in grande misura riesce ad uniformare questi aspetti perchè lo sforzo della emissione è già in origine per far suonare il bocchino (dal punto di vista dell'estensione non ho alcuna differenza tra le trombe che possiedo se le suono col b2 )
molto diversa la reazione con un Bach 7 c o 3 c in questo caso mi succede esattamente la stessa cosa che succede a Michele
la conn sul registro acuto si apre la selmer si chiude .
Fcoltrane
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Re: Conn 28A vs 38B

Messaggio da Fcoltrane »

Questo che dice Marco lo condivido e credo che la scelta di uno strumento e la bontà di uno strumento sia la diretta conseguenza della preferenza rispetto a questi parametri.
Per un musicista il suono può rappresentare tutto e per un altro sia uno dei tanti parametri.
per un musicista l'intonazione può rappresentare tutto e per un altro sia uno dei tanti parametri.
e così per la pulizia dell'attacco l'uniformità di registro la possibilità di influenzare il timbro più o meno , la possibilità di piegare l'altezza dei suoni , fino alla tecnica necessaria per produrre suono. ecc ec
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LucianoVi
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Re: Conn 28A vs 38B

Messaggio da LucianoVi »

Scusatemi se mi intrometto, ma @Fcoltrane dice: Per un musicista il suono può rappresentare tutto e per un altro sia uno dei tanti parametri.(qui posso essere anche d'accordo) poi dice: per un musicista l'intonazione può rappresentare tutto e per un altro sia uno dei tanti parametri. Qui mi dispiace ma da direttore non posso essere d'accordo, l'intonazione è alla base della musica... è come dire che 2+2=5 (non so se mi spiego) Ok scusate buon pomeriggio.....
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Re: Conn 28A vs 38B

Messaggio da Fcoltrane »

non hai niente di cui scusarti , io esprimevo la mia opinione che per definizione può essere fallace.
Posso provare a spiegare cosa intendo .
a scanso di equivoci ti dico che per me suono ed intonazione sono due aspetti fondamentali che ricerco costantemente nel mio modo di suonare (con risultati modesti a volte con la tromba ma poco importa) .
E' chiaro che se suoni musica classica l'intonazione sarà un presupposto anche perché difficilmente puoi affrontare "con successo" un repertorio classico suonando con altri musicisti se sei stonato.
Ma esistono (e ne conosco parecchi) musicisti che davvero considerano l'intonazione uno dei tanti parametri e certamente non il più importante alla stessa stregua della "omogeneità".
Sono musicisti che si definiscono sperimentatori e si muovono in un ambito il free jazz che ricomprende una enorme possibilità espressiva (anche i rumori a volte) .
Ti faccio un esempio di un musicista che ha dimostrato in tanti dischi di avere chiaro il concetto di intonazione ma singolarmente ha scelto in alcuni casi di "superarlo o ignorarlo " :
Ornette Coleman suona il violino e la tromba e l'intonazione non è certamente un presupposto della musica che esprime.

Non arrivo a sostenere che chi non è intonato non è un musicista perché l'intonazione è alla base della musica ma dico soltanto che non incontra il mio gusto personale (forse per limiti miei a questo tipo di ascolto).

Osservo però che a volte mi è capitato di parlare con musicisti classici che consideravano delle verità immutabili .
A memoria ricordo di un post di commento al suono di C Porter un trombettista americano e il trombettista classico definiva schiacciato il suono dell'americano.
ed ancora un altra opinione singolare sul suono di Sandoval e su quello del nostro marco Pierobon , e nel corso del tempo ho anche sentito definire il suono di Coltrane come sporco o quello di Liebman stonato.

Sono tutti aspetti legati al timbro ed alla omogeneità del suono dello strumento con il suono di insieme.
A volte si confonde il corpo del suono con il timbro ed anche con l'intonazione, o si parte da preconcetti che sono assunti a dogmi immutabili.
E' chiaro che le mie sono opinioni personali frutto della mia esperienza e spesso mi è capitato di scontrarmi con musicisti perché non accettavano che quello che piace a loro non è la misura di ciò che piace ad un altra persona.

E questo mi è successo trasversalmente sia in ambito classico accademico sia nel jazz.
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Marco Muttinelli
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Re: Conn 28A vs 38B

Messaggio da Marco Muttinelli »

PARTE 1 DI 2

Dato che siamo in tema con quanto avviene in altro topic e chiedendo venia a @LucianoVi ritorno brevemente sulla questione 28A-38B.
Che la 38B sia un animale di razza è abbastanza risaputo e come tale anche incline ad innervosirsi. Il fatto, però, che divenga difficile da gestire e non perdoni nulla mi ha messo una forte pulce nell'orecchio dal momento che per le mani ne ho avute un paio e, pur non essendo propriamente facili da gestire non erano nemmeno così ingestibili, per lo meno non erano certo strumenti che la maggior parte di chi sale su un palco lascerebbe a casa per il troppo sforzo di dover addomesticare lo strumento suonando dal vivo.
Quindi cosa può determinare, al di là delle preferenze personali, sensazioni così diametralmente opposte?
Potrebbero esserci due "macro ragioni" per queste bizzarrie riscontrate.

La prima è una certezza, ovvero il cattivo allineamento dei pistoni in chiusura ed in apertura, il che spiegherebbe anche il senso di "durezza" nel suonare lo strumento e la difficoltà nel gestire gli armonici che tendono a scroccare.
Davvero tra tutte le Conn che mi sono passate per le mani ne ho trovate veramente poche lavorate a dovere e si che i riferimenti per svolgere il lavoro a dovere sono assai semplici. Certo ci si deve equipaggiare di materiali giusti (diametri e spessori feltri e sugheri) ma soprattutto le "giovincelle" sono davvero semplici da mettere a punto. Ben più complesso il lavoro con le meccaniche anni '40 ma anche lì non certo cose impossibili.
Certo oltre ad avere i materiali giusti ci vorrebbe un minimo di attenzione da parte di chi revisiona gli strumenti nel non dare per scontato che quanto già presente sullo strumento sia corretto e quindi procedere semplicemente con sostituzioni dei pezzi esattamente come presenti su. Trattandosi di trombe/cornette con oltre 50 anni di vita è assai difficile che ci arrivino con i consumabili usciti dalla fabbrica indi per cui spesso sono già stati lavorati una o più volte nella loro vita e non è detto che chi in precedenza ha revisionato lo strumento avesse le conoscenze tecniche adeguate per lavorare nel migliore dei modi lo strumento.
Cattivo allineamento che, se in qualche modo sopportabile su canneggi grandi, diventa veramente una sciagura sul canneggio #1 delle Conn di cui stiamo ragionando. anche solo un millimetro di disallineamento si riflette nell'occlusione di oltre il 10% delle porte riducendo così il canneggio a circa 10 millimetri di diametro. Figuriamoci quando abbiamo a che fare con tre pistoni disallineati tutti sullo stesso strumento (e magari con disallineamenti differenti l'uno dall'altro: uno abbondante, uno scarso etc..) la povera onda stazionaria va a farsi benedire seduta stante e ci fa pure la pernacchia (è proprio il caso di dirlo : Lol : : Lol : : Lol : )
In questo non mi stancherò mai di dirlo macchine sofisticate come le Conn richiedono anche una corretta messa a punto e l'allineamento è certamente una delle cose che influisce maggiormente, sicuramente molto ma molto di più della famigerata compressione, nel senso che (a meno che lo strumento non perda effettivamente aria ma lì i problemi sono di altra natura) uno strumento con cattivo allineamento chiunque lo suoni si rende conto che fa fatica mentre se non la misura non si renderà mai conto se lo strumento ha alta o scarsa compressione.
Ho quasi il sospetto, anche alla luce dei feedback e delle impressioni di chi è venuto a provare da me gli strumenti che ci sia una sorta di "qui pro quo" e che molti con buona compressione si stiano riferendo proprio al corretto allineamento dello strumento anziché alla compressione vera e propria. E lo dico perché diverse persone mi hanno detto come suona aperta e fluida questa tromba sicuramente ha un'ottima compressione e, guarda caso, è probabilmente la tromba che ho con la più bassa compressione (veramente quasi completamente priva di compressione) tra tutti gli strumenti della mia attuale dotazione, per contro lo strumento è allineato alla perfezione sia in apertura che in chiusura.
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Re: Conn 28A vs 38B

Messaggio da Marco Muttinelli »

PARTE 2 DI 2

La seconda sono i bocchini utilizzati.
Le Conn denotano una certa intolleranza a certi tipi di imboccature dotate di penne non "standard" o comunque di soluzioni estremizzate. Non farò nomi ma in generale questo è il motivo per cui cerco sempre di fornire le Conn che poi rivendo del loro bocchino con cui veniva commercializzato lo strumento o comunque con un bocchino Conn di pari epoca.
Tanti dei problemi di intonazione e gestione dello strumento derivano proprio dal fatto che non digeriscano minimamente un dato tipo di penna o di foro o di masse del bocchino. Utilizzando il suo originale invece tali problemi svaniscono completamente. Essendo le Conn particolarmente sensibili alle imboccature utilizzate danno origine anche a questo tipo di fenomeni e intestardirsi ad usare il bocchino della tal marca su questo tipo di strumenti è la cosa più sbagliata che si possa fare perché tale marchio di bocchini ha delle penne che non sono pensate per le Conn o in altri termini le Conn non sono pensate per quel tipo di penne. In separata sede se vorrete chiedermi farò qualche nome ma non qui ché non sarebbe il caso... A titolo di esempio, questo lo posso fare dal momento che uso tale bocchino normalmente e su tutte le cornette il Denis Wick Classic 4 che uso sulla Perfected Wonder 1906, sulla New Invention 1911, sulla 82A Victor 1925 quando l'ho usato sulla penultima arrivata 38A Victor 1937 uno strazio totale, scroccature a go go, note completamente scentrate, impossibilità di governare lo strumento in alcun modo. Poi ho preso il Conn 4 e bum! Tutto è andato a posto per magia senza contare il suono esagerato che ne viene fuori. Non ho mai usato il Conn 4 con le altre perché non mi ci trovavo (troppo poco a V e troppo poco profondo per i miei gusti) ma ora è lì nella custodia della 38A e non ci penso proprio a suonarla con altro bocchino. Si lo so... potrebbe sembrare un caso, ma invece venerdì mi è arrivata una 80A Victor del 1940 stesso identico discorso alla 38A, per non parlare dei molti ai quali ho inviato bocchini Conn e "magicamente" hanno risolto i loro problemi con queste trombe. Insomma magari i Conn non saranno i migliori bocchini del mondo ma certamente nascono per questi strumenti e la sinergia che creano è migliore di molti accoppiamenti che si possono fare ai giorni d'oggi.

Risolti questi due elementi ovvero allineamento e imboccatura, che non dico siano risolutivi al 100% ma comunque ci si avvicinano bene, se permangono dei problemi la causa o è molto grossa (ad esempio strumenti riparati in passato in modo totalmente errato) o addirittura irrisolvibile come ad esempio cattive abitudini di chi soffia come un mantice di organo dentro alla tromba, nelle Conn basta poco fiato suonano forte comunque...

@Fcoltrane Ti taggo proprio per la questione imboccature e pensando che forse quella che utilizzi normalmente potrebbe ricadere nella stessa casistica di cui qui.
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Re: Conn 28A vs 38B

Messaggio da Fcoltrane »

Un po’ di tempo fa ho portato la mia conn al conservatorio ed il mio insegnante che usa monette come bocchino mi ha detto lo stesso . Tanto che mi ha raccontato che tempo prima ha fatto un disco con una 38b ed un bocchino tradizionale proprio perché non poteva utilizzare il monette sulla conn . Io ormai non riesco a suonare più con bocchini tradizionali ( sono davvero troppo stonato) ma sono consapevole che è un mio limite. Per abitudine , nello studio ho adottato un principio: mantenere un elemento costante in maniera da avere sempre un riferimento sicuro . Il mio riferimento è il bocchino . Ne provo sempre tanti quando posso ( come le trombe ) ma poi Quello che preferisco ad oggi è quello che ho utilizzato per più tempo .
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Re: Conn 28A vs 38B

Messaggio da Marco Muttinelli »

Non intendo dire che alle Conn non sia possibile abbinare differenti imboccature da quelle prodotte dall'azienda stessa,
anzi a memoria ricordo diverse buone combinazioni che si possono fare solo che appunto non gradiscono minimamente alcune imboccature attualmente in commercio con le quali proprio non lega. Credo che Monette abbia a catalogo anche dei modelli più tradizionali magari con quelli il connubio che ne può nascere funziona bene non so...
Ciò che è sicuro è che diverse persone che CONNosco : Chessygrin : e che avevano sempre lamentato "difetti" o problemi (soprattutto con le Connstellation) una volta adottato il bocchino Conn hanno completamente abbandonato l'idea di usare il loro Monette con questi strumenti e lo tengono invece per altri.
Non volevo fare nomi anche perché Monette non è l'unico produttore i cui bocchini non legano con le Conn ce ne sono anche altri, ma credo che il discorso "sinergie" valga un po' per tutti, Bach con Bach, Yamaha con Yamaha, Conn con Conn, Olds con Olds, Martin con Martin etc. Rompere i binomi richiederebbe, secondo me una buona conoscenza di come suona lo strumento con il suo bocchino "originale" così da poter valutare le alterazioni più o meno marcate indotte dal diverso tipo di imboccatura. A titolo di esempio alcune combinazioni che ho trovato molto buone in passato sono state la 8B Artist con il MM della Denis Wick ed ultimamente (bestemmiando come un turco perché il rim così abbondante proprio non lo digerisco) più o meno con tutte le trombe che ho prendono uno smalto davvero sorprendente con il Rudy Much 19C degli anni '40
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Re: Conn 28A vs 38B

Messaggio da Fcoltrane »

Credo che il mio insegnante intendesse lo stesso ,e si riferiva a determinati monette (credo b3 prana o b4 ) non a tutto il catalogo .
I bocchini monette "tradizionali " non li conosco e neanche mi incuriosiscono (gli esempi sonori che ho sentito, in relazione al suono, vanno nella direzione opposta alla mia ).
Peraltro ho davvero tanti bocchini che ho provato sulla conn 5 monette 6 Ar resonance 1 frate precisione 3 Bach un gewa ecc. non ho mai provato dei bocchini vintage, ma la verità è che io non riesco proprio a suonare con bocchini tradizionali
(nel senso che non mi piace ciò che riesco a fare).
Sono convinto a differenza di quello che pensa il mio insegnante che sia solo una questione di abitudine e studio e preferenza, ma siccome io sono una mezza schiappa e lui è un grande musicista sommessamente lo dico solo a voi.
: Chessygrin :
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LucianoVi
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Re: Conn 28A vs 38B

Messaggio da LucianoVi »

Buongiorno a tutti. Eccomi qui! Sabato ho avuto la fortuna di andare a trovare Marco Muttinelli...... Non trovo le parole per descrivere quello che ho provato vedendo la sua collezione di trombe, cornette e bocchini, provandole e sentire quello che Marco sa sulla Conn. Credo che porterò con me questa indimenticabile esperienza per sempre. Ho avuto la netta impressione che non sei tu a scegliere la tromba o la cornetta..... ma è lo strumento che sceglie te. Non mi reputo un bravo trombettista (ormai da molti anni la musica la vivo di più come direttore) ma davvero provando le varie trombe e cornette ho avuto la netta sensazione che era la tromba che sceglieva me. Mi sono reso conto che la Conn (quella vera!!!) non ha costruito trombe e cornette di seie A e di serie B ha costruito semplicemente strumenti musicali fatti per suonare! Magari la costruzione e i materiali sono diversi, più o meno pregiati con tecniche più o meno difficili da eseguire. Il fine però non cambia ha creato delle opere d'arte! Ho provato davvero tanti modelli ma le differenze che ho trovato non erano date dal modello (più o meno blasonato) ma dall'unione dello strumento con le mie labbra e con la mia anima, vi posso garantire che è stata una sensazione unica! Potrei star qui a scrivere un poema ma non riuscirei mai a farvi capire con le parole le sensazioni che ho provato. Ringrazio davvero con tutto il cuore Marco con la promessa (o minaccia) che mi vedrà ancora!
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Re: Conn 28A vs 38B

Messaggio da Marco Muttinelli »

Grazie Luciano,
il piacerissimo è stato reciproco e come detto privatamente la "minacciata" : Chessygrin : prossima volta sarebbe bello fosse presente anche @VittoTemp : Thumbup :
Condivido ciò che dici sul fatto che in un certo qual senso siano gli strumenti che scelgono te.
Tutte le varie Conn che mi sono arrivate (sia le personali che quelle che poi cedo) nel corso di questi anni ho sempre avuto la sensazione che fosse una loro scelta, non la mia. Quasi come se sapessero che arrivando qui poi una bella casa e delle belle cure le avrebbero trovate.
Osservando dall'esterno le persone che provano gli strumenti (siete stati in tanti ultimamente :-D ) scopro una infinità di cose che trovo estremamente arricchenti e fonte per me di crescita e maturazione. Scriverò sicuramente ciò che sto imparando da queste vostre prove perché mi stanno portando a maturare dei pensieri che vorrei condividere con tutti, in primis che (potendo) provare gli strumenti prima di acquistarli è una attività davvero importante, perché ciascuno di noi ha un rapporto del tutto personale ed esclusivo con questo strano tubo che emette sonore pernacchie : Lol : .
E, in quest'ottica, ho oramai la certezza che sia molto più probabile che qualcuno se ne vada portandosi via un modello differente, rispetto a quello che aveva in mente, piuttosto che quello per il quale si era presentato qui.

Ma non solo, parlare con le diverse persone, ascoltare le loro impressioni e sensazioni, sentire le storie e le esperienze che mi vengono raccontate è una cosa meravigliosa che trascende di gran lunga la mera prova dello strumento e sono cose che porterò sempre care nel cuore, quindi in un certo senso sono io che devo ringraziare voi tutti e non viceversa.
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