Le Martin "Buone"

Recensioni dei modelli Vintage,consigli, valutazioni e quant'altro sul mondo Vintage.
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Michele Lupi
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Le Martin "Buone"

Messaggio da Michele Lupi »

Buongiorno,
leggo in giro e sui vari mercatini di Martin Committee dai valori commerciali
molto distanti e diversi, canneggi piccoli medi e larghi etc... anni buoni e non.
Ma quali sono i modelli e gli anni che secondo voi sono buoni??? e le Martin periodo
Leblanc non sono buone ?? .
Michele


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Michele Lupi
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Re: Le Martin "Buone"

Messaggio da Michele Lupi »

Mi è stato fatti notare che il post era chiuso per un settaggio errato.
Lo ripropongo, adesso dovreste avere l'accesso. (fatemi sapere).
Michele
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stefano bartoli
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Re: Le Martin "Buone"

Messaggio da stefano bartoli »

Le martin buone sono state quelle di Chet , Lee,e Miles, dove dalla parte del bocchino c'erano loro...
gbc
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Re: Le Martin "Buone"

Messaggio da gbc »

Ciao Stefano e tutti.

Perfetta la tua considerazione che condivido alla grande.
Il pregio o meno di uno strumento, in massima parte, sta prima del blocchino.
Ciao. Gianba
stefano bartoli
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Re: Le Martin "Buone"

Messaggio da stefano bartoli »

Sono una merda, il Lupi lo sa...
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Michele Lupi
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Re: Le Martin "Buone"

Messaggio da Michele Lupi »

Si lo so che il trombettista ed al limite il bocchino sono in gran parte i responsabili di buona musica (anche che Stefano è una merda :) :) ), però sento da anni parlare di anni buoni ed anni no, sia per le Martin che per le Bach, Holton, Conn pre e post UMI.
Se non ci fossero differenze (e sicuramente avete ragione voi) perché sui mercatini di tutto il mondo hanno valutazioni molto distanti?
Michele
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stefano bartoli
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Re: Le Martin "Buone"

Messaggio da stefano bartoli »

Caro Michelone, sappiamo entrambi che i grandi suonavano anche col tubo della stufa, le foto dell'epoca mostrano cose che oggi farebbero rabbrividire molti forums/dipendenti (senza offesa) trombe con tappi inferiori mancanti, chiavi dell'acqua tenute con l'elsatico, bocchini iper ammaccati e via andando e sto parlando di gente della portata di Fats Navarro ed altri.

Era logico, la musica era il "centro", lo strumento era appunto solo uno "strumento" un ,mezzo appunto...

Non che io per primo sia contro il miglioramento dell'equipaggiamento che anzi trovo importante ma se questo si sostituisce allo studio o ancor peggio al fine, sai come la penso...

Anche nella classica assistiamo ad una situazione simile, dei grandissimi (Andrè, Bilger, Vizzutti, Murphy, Nakariakov e via e via) che una volta scovato e messo a punto il loro strumento di lavoro "si danno pace" e pensano alla solita vecchia cosa, la musica.

Il "problema" è come in altri campi, c'è chi l'orologio lo compra per vedere l'ora esatta e chi ne fa oggetto da mostrare, di culto, di oggetto da collezione.

Ed ecco il mercato dell'usato pazzo...Che me ne frega a me che vivo oggi e con la tromba ci devo lavorare, se quel modello lo usava Clifford Brown?

Sarebbe come cercare la marca di preservativi usata da Rocco Siffredi.

Il mercato del vintage a mio parere, è il più delle volte un mercato "malato" dove qualcuno paga la bellezza di 4500.00 euro per una Martin di 70 anni fa che come tutti gli anziani ha i suoi pregi ma anche i suoi bei limiti tecnologici e di vecchiaia.

D'altronde c'è anche, come ben sappiamo, chi paga 17.000.00 euro una tromba e 400.00 e passa euro per un bocchino andando in giro a sparare prestazioni miracolose, intonazione unica e via e via.

Qualcuno ha addirittura scritto che Mr. Schilke non ha capito certe cose...questo per dire dove la patologia e forse la malafede possono talvolta arrivare.

Se vuoi sapere quali sono i coltelli buoni per davvero, vai nella cucina degli chef e vedi cosa usano, lo stesso delle trombe...

Il rapporto qualità prezzo esiste in tutto quello che è "ragionevole" un professionista serio ne terrà sempre conto proprio perchè conosce bene il mestiere, tutto il resto è fuffa, aria fritta e alcuni furbi lo sanno, è sempre stato così.

Anche io sono contento della mia vecchia Olds ma per renderla funzionale per suonare per davvero senza imbarazzi, ho dovuto armarmi di pazienza e fare diverse modifiche ergonomico meccaniche. Il mio fratello meccanico da 45 anni si balocca tuiccando una vecchia Fiat 500 Abart, la domenica ci fa 100 scrausi km per la Toscana, poi torna a casa, smonta questo e quello perchè come dice lui "Ha bisogno di manutenzione continua"...tutti i gusti son gusti, anche bestemmiare e spendere ogni 100 km...ma convieni con me che con quella 500 non ci potrebbe fare il rappresentante e macinare autostrada.

Oggi il mercato offre alcune aziende seriamente strutturate che fanno strumenti strepitosi, perchè andare a spendere mila euro razzolando dal rigattiere?

Manie, fissazioni, distorsioni sulla realtà, suggestioni e altro, tutto legittimo ma col "mestiere" credimi non ha assolutamente nulla a che fare.

Questa la mia esperienza


Ciao
stefano bartoli
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Re: Le Martin "Buone"

Messaggio da stefano bartoli »

Inoltre la "ricerca del timbro di tizio o caio" è completamente inutile e ne cito alcune tra le principali motivazioni:

Solista
Fonico
Produttore
Acustica ambientale
Microfoni dell'epoca (spesso a nastro e a valvola)
Regsitratori mixers e hardware dell'epoca (analogici e talvolta valvolari)
Tecniche di ripresa tipiche dell'epoca
Incisione lacca 
Equalizzazioni tipiche dell'epoca.

ed altro ancora...

Insomma, la ns ricerca di quei timbri è completamente inutile.

Viviamo il nostro tempo, viviamo di contemporaneità, non inseguiamo la "nostalgia" non torneranno mai più quei tempi, ed è giusto così. Per me.

Loro guardavano avanti, facciamolo anche noi, o almeno proviamoci.

Coltrane non è andato molto avanti del suo tempo perchè noi lo copiassimo 50 anni dopo, la cosa non gli piacerebbe affatto, ci suggerì piuttosto un atteggiamento, andare avanti, sempre.
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Re: Le Martin "Buone"

Messaggio da Navarro »

Tangosoprano ha scritto:Buongiorno,
leggo in giro e sui vari mercatini di Martin Committee dai valori commerciali
molto distanti e diversi, canneggi piccoli medi e larghi etc... anni buoni e non.
Ma quali sono i modelli e gli anni che secondo voi sono buoni??? e le Martin periodo
Leblanc non sono buone ?? .
Michele
Nel 1994 mi riportai da un viaggio negli USA una Martin Committee Leblanc nuova. Non ricordo quanto la pagai ma sicuramente molto meno di quanto costasse una Bach, sempre negli USA. Allora avevo ancor meno capacità di giudicare uno strumento di quanta ne abbia oggi ma la feci provare ad alcuni trombettisti molto più navigati di me (tra i quali il mitico Peppe Cuccaro, ex-prima tromba dell'orchestra della RAI) e tutti concordarono sul fatto che non era nemmeno paragonabile alle Martin degli anni '50-'60.
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bicho
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Re: Le Martin "Buone"

Messaggio da bicho »

ciao Stefano,

premetto che sono un semplice amatore, che per giunta studia sempre troppo poco...
detto questo, mi trovi perfettamente d'accordo con quello che pensi riguardo lo studio, che deve essere alla base della nostra ricerca di suono, e che si dovrebbe dare più peso al fine che non al mezzo.
Sicuramente uno strumento moderno, nella maggior parte dei casi, non potrà fare altro che facilitarti nel nostro percorso. Ma... c'è un "ma": io, fino a pochissimo tempo fa, non mi sono mai filato gli strumenti vintage, ho sempre avuto trombe moderne, quasi sempre di seconda mano ma recenti, ed ero convinto che le varie Connstellation, Commitee e compagnia bella fossero più una moda snob che altro.
Poi, un po' casualmente, mi sono trovato in casa una 38B del '68... cosa ti devo dire: non ho mai riscontrato in nessuna tromba tra quelle possedute e provate fino ad oggi, un suono così ricco unito ad una tale facilità di emissione. La meccanica magari non è pronta e silenziosa come quella di una tromba attuale, ma tutto sommato va benone... insomma, tutte queste parole per dire che non tutto il vintage è roba da mercatino dell'antiquariato.
Se così fosse, dei giganti dei giorni nostri non starebbero ancora con queste vecchiette tra le mani, parlo di gente come Jeremy Pelt, Tom Harrell, o Giovanni Amato con la sua 36B...

Cosa ne pensi?
Yamaha 8310ZS
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stefano bartoli
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Re: Le Martin "Buone"

Messaggio da stefano bartoli »

Ciao Bicho, quello che dici lo condivido, diversi trombettisti suonano vintage. Il mio discorso non voleva negare questo e dire che chi suona vintage è "fuori di testa" io stesso ho una Olds del 1960 e mi ci trovo benissimo. La mia Selmer TTM però va meglio come macchina, ma soprattutto ha possibilità timbriche molto superiori come varietà. Con la Olds ho 1 timbro e più o meno è sempre quello pur cambiando bocchino e soprattutto ho un timbro "vintage" appunto e che di conseguenza non mi va sempre bene. La Selmer si rivela più moderna e versatile timbricamente.
Già questo mi è stato sufficiente per capire che per il mio tipo di organici uso 80% la Selmer e tengo la Olds principalmente per studiare e non consumare troppo la Selmer.

Gente come Harrell e Amato (due miei miti tra l'altro) amano avere un timbro che è legato alla loro idea di suono che guarda caso è relativo a certi anni, Harrell per questioni anagrafiche e Amato per questioni stilistiche di jazz di certo periodo.

Falzone, Bassi, Sigurtà che hanno una concezione diversa del fare musica (non migliore o peggiore, diversa semplicemente) usano trombe attuali.

Nel jazz per fortuna tutto è "aperto" non ci sono particolari preclusioni pur rimanendo veri i discorsi che ho fatto più sopra.

Moltissimi strumenti vintage hanno uno spessore lastra notevole, campana piccola, rim grande e strambatura campana piuttosto "ottusa" il che le fa suonare appunto in una certa maniera.

Il discorso classico (ma qui ci dirà di più e meglio gianbattista) è ancora diverso, innanzi tutto ci sono i "gusti" le idee dei direttori d'orchestra che magari vogliono strumenti di una certo tipo e soprattutto un amalgama di timbriche della sezione ottoni, giustamente.

Se nel jazz le "mode" sul timbro son cambiate nel tempo, pensiamo al timbro scuro e "intubato" di certi strumenti usati dai top (Marsalis, Bosso, Blanchard) la stessa cosa non mi pare sia accaduta nel classico, dove la tromba continua ad essere "squillante" e non flicornosa (per capirci)

Una tromba di 60/80 anni cmq tenderà ad avere più bisogno di attenzioni e cure, provate ad esempio a fare saldature e vedrete che alcune volte su trombe molto vecchie e con leghe di ottone "vecchie" si bestemmia, non sempre ma accade.

In fine il discorso "manie da collezionista".

Io personalmente ho una visione abbastanza severa per vari motivi: i soldi son pochi, lo strumento mi deve dare sempre una mano e njon remarmi contro, l'ergonomia deve essere perfetta (la tromba di Clifford che ha adesso Tangosoprano, ha l'anello terza pompa sotto, come certe Besson, per me inutilizzabile, una tortura, moltissime vintage non hanno la prima pompa tunable, un bel problema se devi davvero suonare intonato (tipo un quartetto di ottoni etc)
L'hobbysta paga un tubo di ottone 12/13 lungo 70 cm 50 euro , il professionista non lo pagherebbe mai cifre così demenziali e non è  una questione di quantità è che non si può pagare l'ottone 500 euro al chilo se ne costa 9 (circa). 
Di conseguenza non mi interessa chi suonava quella tromba 60 anni fa, se è rara, se è ben tenuta, semplicemente non spendo oltre 600/700 euro per un vintage, così come non spenderei 8000.00 euro per una Fiat 500 rimessa a nuovo per fare le sfilate del settore, non è semplicemente il mio mondo, ci devo lavorare con la tromba.

Stasera son stato 4 ore a registrare, brani mie col mio nuovo quartetto pianoless, a fianco un gran clarinetto basso fogli con gli arrangiamenti, i temi, i chorus, gli special, gli intro, in fine la tragedia dell'intonazione tromba clarinetto basso...ecco ti garantisco che 10 minuti dopo non ricordavo nemmeno che tromba avessi in mano, i miei pensieri erano tutti altrove...

Un abbraccio
stefano bartoli
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Re: Le Martin "Buone"

Messaggio da stefano bartoli »

Preciso una mia svista nello scrivere di getto, con tubo 12/13 intendo interno 11,8 esterno 13, cioè un tubo calibrato, decimale ma che comunque non pò venir pagato queste cifre.

E' un pò come lo spazzolino da denti che costa 2 euro al super mercato ma se te lo fanno simile e te lo vendono per lavare la tromba, ci sta che lo paghi 4 ma sempre lo stesso spazzolino rimane...
gbc
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Re: Le Martin "Buone"

Messaggio da gbc »

Ciao Stefano e tutti.
Vedete, il discorso "Vintage" nell'ambiente classico potrei dire che entri solo parzialmente in campo.
Mi spiego meglio. Innanzitutto occorre dividere l'esecuzione orchestrale da quella solistica: questo è un punto fondamentale. Fatta questa premessa, se per il discorso solistico, il "vintage" entra in discussione e con tutte le sue buone ragioni, dall'altra parte - in ambito orchestrale - non dico che non esista del tutto ma sicuramente si tratta di presenze molto esigue.
Chiarisco. Per Maurice André, e soprattutto molti solisti di area francese e tedesca, l'uso degli strumenti "Vintage" significava/significa ricollegarsi ad una determinata tradizione esecutiva con certe caratteristiche timbriche. In ambito orchestrale, il discorso è totalmente diverso: la tromba deve legare con gli altri strumentisti della sezione e poi, a loro volta, le trombe devono legare con i tromboni ed i corni (pur nella loro netta differenza timbrica). A questo pro, posso portare quello che al momento io conosco come uno degli unici esempi: le trombe della Chicago Symphony. Sono trombe che ha costruito lo stesso Vincent Bach con l'aiuto di Adolph Herseth e, ironia della sorte, hanno materiali e forme molto simili a quelle che sono state le YTR9445CHS - le trombe Yamaha, modello Chicago, prima generazione. Ciò non toglie che tutt'ora a Chicago suonino ancora 50/50 le "Vintage" Bach quando si tratta di repertori fino all'epoca Mahler; per la musica moderna invece usino quasi esclusivamente le trombe Yamaha Chicago II generazione. Chi decide quale strumento usare ? Gli esecutori in primis ma, non trascurabile, i direttori esigono "quel suono".....e chi sono i direttori penso che tutti noi lo si sappia.
Ciao. GB Corti
stefano bartoli
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Re: Le Martin "Buone"

Messaggio da stefano bartoli »

Mi pare che il contributo di Gianbattista abbia ulteriormente approfondito e chiarito le questioni.
Quando penso al tempo e alle energie mentali da dedicare alla musica piuttosto che all'equipaggiamento, mi viene sempre in mente la carriera del grande Don Cherry, certo "timbricamente" e stilisticamente moooooolto particolari, usava una vecchia pocket cornet con un bocchino vecchissimo, intonazione spesso discutibilissima.
Però dipende da cosa stiamo cercando di ottenere, dal contesto storico etc.

Basta un solo disco per capire la potenza della musica a fronte di mille discorsi, ascoltatevi anche solamente il magnifico Brown rice e se vi è piaciuto passate ad ascoltare il capolavoro Mu, duo pocket cornet e batteria, 50 minuti di creatività assoluta, roba che ha segnato la storia.


Pensiamo alla musica vi prego.


Ciao
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