Come sempre, i miei post sono suggerimenti e non lezioni vere e proprie, soprattutto perchè personalmente riesco a fare lezione per davvero, solo di presenza e anche perchè quello che provo a raccontare è frutto di un vissuto personale, singolo, al netto delle regole che comunque esistono in armonia etc etc
Per questo spero li prendiate come stimolo per andare oltre e non come verità assolute, sarebbe sbagliato.
Mi rivolgo in questo caso, a chi non ha molto tempo da dedicare allo studio ma che abbia una tecnica trombettistica sufficiente si da potersi concentrare più sulla musica che su lo strumento.
Ho visto molto spesso allievi che in odore di jazz saltibeccavano da un pezzo all'altro senza riuscire, alla fine, a completarne davvero uno. Un brano come sappiamo è scolasticamente composto da molti "fattori": la melodia, l'armonia, il ritmo, la velocità, la dinamica, i centri tonali, gli accordi di passaggio ed il timing per citare le cose principali.
Per come la vedo io, l'ideale è scavare un brano il più possibile prima di passare ad un altro.Il che significa ad esempio, suonarne il tema a varie velocità, con tempi diversi, in varie tonalità ed alla fine iniziando a fare variazioni del tema stesso, solo dopo si potrà iniziare a lavorare sul solo.
Avere il tema realmente in mano, significa poterlo suonare con le varianti di cui sopra, senza lo spartito davanti e magari anche senza base e/o metronomo. Questo ci darà molte cartucce per poter poi improvvisare perchè che la chiamiamo tematica, tonale o altro, l'improvvisazione ha sempre una strettissima relazione col tema originale che cmq rappresenta sempre un faro.
Sempre per mia esperienza, dopo il nostro timbro, viene il senso del timing, il nostro personale timing, queste due cose sono tra le più importanti per essere "riconoscibili" e per dare "vita" ad una serie di note altrimenti anonime.
Consiglio inoltre di applicare queste variazioni a poche battute per volta, possiamo iniziare ad esempio su un brano facile lavorando due battute alla volta. Quando siamo più bravi passeremo ad otto e così via. Alla fine ci scopriremo in grado di farlo al volo, su tutta la struttura ed in tempo reale, cioè sul palco.
Il mio suggerimento classico per poter lavorare sul timing è quello di prendere un tema che consideriamo adatto a questo esercizio, diciamo che tutti i temi o quasi tutti in realtà possono essere adatti ma alcuni si prestano particolarmente.
Prendiamo quindi ad esempio Summer samba, un brano abbastanza semplice armonicamente e melodicamente, ritmicamente molto stabile.
Abbiamo una certa ripetitività della frase nelle prime 8 battute. Dalla cinque si ripete abbastanza simile alzando una quarta giusta, tipo blues insomma...per andare a concludere in maniera molto prevedibile e anche semplice.
L'esercizio iniziale per il timing, consiste nel suonare quelle otto battute, applicando tutte le variazioni e micro variazioni ritmiche che ci frulla no in testa. Lo spostare le appoggiature, la durata di note e pause, il dove andare ad appoggiare una frase, darà vita a decine di versioni di quelle otto battute. Il tema diverrà molto personalizzato e noi avremo acquisito delle piccole ma importanti sicurezze per successive avventure.
Ovvio che queste operazioni dovrebbero, almeno inizialmente, garantire sempre una riconoscibilità del tema e preservarne l'equilibrio della struttura o delle cellule di struttura che questo aveva in origine (Ogni frase ha un suo perfetto equilibrio se il tema è ben scritto e Summer samba di certo lo è)
Si possono fare variazioni della pasta alla carbonara ma dovremmo sempre mantenere una relazione con la ricetta base...se no diventa altro...
Col tempo e con la ripetizione di questa pratica su molti temi, diventeremo "naturalmente" bravi e immediati nel farlo e questo andrà a costruire anche la nostra capacità di improvvisare che come abbiamo detto, ha molto a che fare col tema originale e con la nostra capacità di elaborarne le varie costituenti.
Col tempo e la pratica, le nostre variazioni di cui sopra, potranno diventare sempre più ardue, sino a portarci a stravolgere il tema stesso. Ma questo è un altro discorso che peraltro non è detto vada sempre bene o che piaccia a tutti.
Naturalmente non si tratta di un semplice esercizio tecnico ma di una vera e propria "costruzione della nostra personalità musicale, della nostra "firma"
Infine, riuscire a far questo senza base e senza metronomo è un altro grosso passo avanti, ricordiamoci che il solista di vaglia ha timing, ha swing anche senza un accompagnamento. La raccomandazione rimane infine sempre quella di registrarsi durante questi studi così da poter riascoltare quello che realmente abbiamo ottenuto e poter analizzare eventuali "errori" o ingenuità. Il registratore è imparziale.
Tutto il resto è pratica, pratica, pratica e poi ancora pratica.
PS: Mi spiace non poter corredare certi post con esempi audio/video appositamente fatti ma con questa bega del covid, un recente trasloco ed altre tragedie varie ed eventuali piovutemi addosso, sono in uno stato psico mentale fisico piuttosto discutibile...Forse sul mio canale you tube c'è qualcosa di diverso tempo fa ma non ne sono sicuro...