Prendiamo a prestito per spiegare meglio, una catena audio minima, di uno studio di registrazione (ma anche lo stereo di casa...) Il risultato finale del prodotto, tecnicamente parlando, sarà dato dall'anello più debole della catena.
Una catena minima, è siffatta: Microfono, preamplificatore, effetti vari (Compressori, de esser, equalizzatori,riverberi etc) registratore multitraccia, sommatore e registratore stereo per il mastering. In questa catena vengono collegati in parallelo i sistemi di monitoraggio, diffusori near field, diffusori principali, cuffie e ciò che serve per amplificarli.
Naturalmente il monitoraggio è assolutamente determinante perchè deve dirci cosa va e cosa non va e se i monitors (Cuffie o altoparlanti non sono fedeli...)
Nel nostro ambito vale la stessa regola: Suonatore, bocchino, tromba e ambiente (Se poi ci amplifichiamo anche, la catena si allunga e inevitabilmente si complica)
Completamente sbagliato quindi concentrarsi sulle componenti del ns equipaggiamento e trascurare lo studio ed il suono che "noi, siamo in grado di produrre" di base.
E' il tipico calvario di chi dedica poco allo studio e troppo all'equipaggiamento. Ricordiamoci sempre che quando saliamo su un palco, la nostra mente è totalmente presa dalla musica e nessuno pensa in quel momento "Sto suonando la tromba xxx col bocchino YYY col microfono ZZZ etc etc."
In genere, se un musicista è davvero preparato, lo strumento fa una differenza minima e oggi giorno il 90% dei prodotti sul mercato, dalla entry level alle cose iper costose, è in grado di dare buoni risultati, la differenza sta nel manico.
Vedo troppa gente che arranca anche su una scala di C ma ha migliaia di euro di tromba in mano e bocchini "super"
In finale, mi sento quindi di dire che nella stragrande maggioranza dei casi, l'anello debole della catena siamo noi.
Occhio.