Un post blasfemo (?)

Discutiamo qui di tutte le questioni più "tecniche" riguardanti meccanica e principi di funzionamento degli strumenti musicali
stefano bartoli
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Re: Un post blasfemo (?)

Messaggio da stefano bartoli »

Potremmo scherzosamente fare l'esempio della scrittura musicale. Personalmente uso varie tecnologie, incluso il digitale, per produrre musica ma non nella scrittura.
E' chiaro che se il mio mestiere fosse scrivere per orchestra, non avrei scampo nel dover passare al computer.
Avendo però sempre scritto al massimo per ottetto, ho sempre preferito scrivere a mano, cosa nella quale sono oramai piuttosto veloce. Grande vantaggio lo trovo anche nel trasporto di tonalità e chiavi che dopo anni eseguo oggi con una certa facilità e velocità, insomma, è una questione di pratica ripetuta negli anni. Ho diversi allievi ma anche colleghi che hanno una scrittura musicale pessima ma non sono io che sono miracolato, è semplicemente perchè ho sempre scritto solo a mano, ho trasportato le tonalità a mano.
Questo processo ha molto a che fare con la comprensione dello spartito e della sua "memorizzazione" La scrittura manuale, probabilmente attiva zone diverse del cervello, non lo so ma sta di fatto che se uno spartito lo scrivi a mano, il tuo livello di "coscienza" su questo, sarà probabilmente un po migliore.
Insomma, senza nulla togliere alla tecnologia ed alla automazione, indispensabile nella serialità, rimane intatto il valore della manualità in quanto diverso tipo di approccio e "conoscenza/coscienza" di molti percorsi produttivi e creativi.
Per me l'ideale è la persona che ha pratica e coscienza vera del processo manuale, ma al contempo capace di utilizzare la tecnologia, un matrimonio raro perchè le nuove generazioni nascono formandosi direttamente sulle tecnologie attuali, con tutti i pregi ed i limiti che queste hanno.
Non si tratta di rifiutare il progresso ma piuttosto di imparare e proteggere processi che hanno talvolta secoli di storia e che sono alla base di molta eccellenza in vari comparti.
In molti, esaltati dal "progresso" corsero ai banchi del fresco degli iper mercati, oggi molti fanno la caccia ai rarissimi piccoli forni a legna rimasti nelle città...o al contadino che vende zucchine sul ciglio della strada.
Ci vuole equilibrio nelle cose, il passato non sempre è negativo, il futuro non sempre è positivo.
Ci vuole equilibrio e capire che quando si promette troppo, spesso dietro non c'è molto. Il progresso, le innovazioni, sono sempre stati frutto di lunghi processi, di piccoli passi.
Uno guarda la nota "casa sulla cascata" e magari pensa che questo architetto s'è svegliato una mattina e siccome è un genio, ha sfidato tutte le leggi della fisica. Levate le casse forma, magicamente la casa non crolla, quei terrazzi a "sbalzo" tengono, nello stupore dei capomastro, dei muratori. Ma mica è magia, quell'architetto la, ci ha dedicato certamente buona parte della vita per arrivare a certi risultati, ovvio, banale. (I nostri architetti del forum potranno quì approfondire ed erudirci)
Ci vuole equilibrio.


Igor
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Re: Un post blasfemo (?)

Messaggio da Igor »

stefano bartoli ha scritto:"Una volta c'erano i mestieri" c'era la scuola e poi la gavetta. Ancora oggi un liutaio, per dirsi tale va a bottega molti molti anni, poi comincia a fare, piano piano. A volte riesce altre volte non realizza nulla di significativo e cambia mestiere.
Oggi, anche grazie alla rete ma direi più "per colpa" della rete, per la facile circolazione di informazioni e tutorial, vedo che tutto questo passa talvolta in secondo ordine e molti ne sono convinti.
Per capire che non è invece possibile basterebbe frequentare appunto una liutaio ma anche tanti altri mestieri. Il mondo cambia, non c'è alcun dubbio e non c'è alcun dubbio che certa "tecnologia" aiuti ma certi requisiti "base" certe regole dell'apprendimento e del sapere non cambiano, mai.
Si può imparare a "sentire ad orecchio" che tipo di problemi ha un motore di un'auto (fa ridere eh eppure succede in officina da mio fratello) ma si può anche solo imparare a collegarvi il computer della concessionaria, e se anche non sei una cima, è lui che ti fa la diagnosi...se il computer si pianta...li ti aspetto al varco e poi, puoi davvero definirti un meccanico?.
La tecnologia che sostituisca il sapere è il più grosso degli inganni del nostro tempo.
Ed alcuni ci inzuppano il biscotto.
La tecnologia ovviamente non può sostituire il sapere, se così fosse, il mondo si fermerebbe e non ci sarebbero più nuove scoperte. Semmai, la tecnologia è uno dei mille modi in cui il sapere diventa quotidianità, è uno strumento del sapere, che ci facilita la vita e consente al sapere stesso di progredire.
In altre parole, senza un sapere conscio, la tecnologia sarebbe inutile, ma senza la tecnologia creata dal sapere, il sapere stesso non potrebbe "andare oltre".
Pensare che le cose "fatte come una volta", abbiano sempre un valore aggiuntivo ha un che di romantico, ma tutto va calato nel contesto storico in cui si vive.

L'esempio che fai del tool diagnostico OBD per auto ne è un classico: negli anni 70 quando un'auto era solo una questione di pulegge, ingranaggi e carburazione, il meccanico poteva "capire" dal rumore del motore quale fosse il problema.

Nel 2020, con l'auto che è in realtà al 90% un oggetto elettronico pilotato da migliaia di sensori cablati via CAM-BUS, senza il diagnostico OBD il meccanico non potrebbe mai capire quale dei sensori elettronici è andato a quel paese mandando la centralina in blocco... questo non fa del meccanico che usa l'OBD meno meccanico di quello che negli anni 70 faceva la diagnostica ad orecchio, semplicemente uno era un meccanico per le auto degli anni 70 ed un è un meccanico per le auto degli anni 2020...

Nel mondo degli ottoni e della meccanica di precisione in generale, abbiamo assistito più o meno allo stesso tipo di evoluzione tecnologica, e vediamo sempre più artigiani che quasi non toccano la lima bastarda (per chi non ha fatto aggiustaggio alle superiori: non è una parolaccia gratuita, si chiama proprio così) o che non si sporcano le mani col nero fumo e squadretta per vedere se un piano è tirato dritto, ma solo perché esistono strumenti più moderni e precisi. Sono questi artigiani "meno artigiani" di quelli che vanno di sgorbia a tutto spiano? Probabilmente no, probabilmente sono semplicemente artigiani di nuova generazione.
E' chiaro che anche queste nuove tecnologie richiedono mesi se non anni di studio per essere padroneggiate. Il progetto di sviluppo di pezzo con superfici complesse su CNC non è roba semplice, devi sapere come raccordare le curve, come sequenziare le fasi di lavoro, a che velocità far girare gli attrezzi...

Infine un'altro fattore da tener presente è la curva di apprendimento che è cambiata di molto. Questo si vede in praticamente ogni settore: nel mondo "analogico", ogni informazione fluiva lentamente (se mai fluiva), ecco che la formazione in bottega era lenta, perché l'unica sorgente di informazione era quella del mastro di bottega, che ti trasmetteva si il suo sapere, ma che era un sapere basato sulla sua esperienza e che sicuramente non rappresentava tutto lo scibile umano nel settore. Oggi nulla vieta di viaggiare, spostarsi, visitare altri artigiani, imparare da molti, questo ha l'effetto, sulle persone predisposte, di mantenere la mente aperta e pronta ad abbracciare nuove nozioni, che vanno oltre al classico "si è sempre fatto così" che spesso veniva insegnato in bottega.

Tutto questo lungo pippone per dire che si, il sapere è la cosa più importante (sopra ogni cosa), che la tecnologia non va demonizzata, perché è un importante strumento per far progredire il sapere, e che la conoscenza ed i metodi di apprendimento si evolvono e che spesso quello che nel secolo scorso si imparava solo dopo una vita, oggi si può imparare molto più velocemente.

Spero di aver contribuito alla discussione :-)

I.
Igor
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Re: Un post blasfemo (?)

Messaggio da Igor »

stefano bartoli ha scritto: Ci vuole equilibrio nelle cose, il passato non sempre è negativo, il futuro non sempre è positivo.
Ci vuole equilibrio e capire che quando si promette troppo, spesso dietro non c'è molto. Il progresso, le innovazioni, sono sempre stati frutto di lunghi processi, di piccoli passi.
Ci vuole equilibrio.
Purtroppo hai scritto questo mentre stavo postando il mio messaggio, quindi non ho potuto commentare, lo faccio qui... ovviamente concordo pienamente con te su questi tre punti :-)

I.
stefano bartoli
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Re: Un post blasfemo (?)

Messaggio da stefano bartoli »

Concordo su tutto Igor, dissento solo su un punto, le auto di ieri e di oggi. Quel che scrivi non fa una piega. Però dobbiamo sapere che un meccanico cresciuto in altra epoca, ascolta il motore e ti dice che la valvola xxx sfiata e magari ti evita di andare dal concessionario a farti collegare la centralina e spillarti molti euro.
Il meccanico cresciuto oggi, attacca la centralina alla macchina, se la centralina "parla" si arriva al risultato, se la centralina va in tilt, il meccanico non sa che pesci pigliare, anche se il guasto è puramente meccanico.
La cosa dovrebbe farci riflettere.

La dico in soldoni, oggi la tecnologia ha spesso preso il sopravvento. L'umanesimo (E quì mi allargo forse troppo col discorso...), parola molto impegnativa e complicata, è sostanzialmente scomparso insieme alla condivisione, tipica dal dopo guerra fino agli anni 70 più o meno (vado a memoria...)
I social, con le faccine, hanno sostituito il confronto reale e le amicizie vere, concrete.
Sui forum non laureati parlano di ingegneria (me incluso...)
I tutorial (In molti cervelli) hanno sostituito i corsi, le master class,la scuola insomma.
E sempre in alcuni cervelli, il prodotto "cinese" sotto costo è una benedizione, mentre io la considero una maledizione per infiniti aspetti.

Credo di poter dire che se la tecnologia è andata avanti e parecchio, non ha fatto altrettanto l'essere umano, anzi, per certi versi, come ho scritto sopra, penso siamo peggiorati, almeno in certi aspetti...E la tecnologia in mano ad una umanità disumanizzata, penso sia estremamente letale.

Ci vuole equilibrio, appunto.
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Marco Muttinelli
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Re: Un post blasfemo (?)

Messaggio da Marco Muttinelli »

stefano bartoli ha scritto:Uno guarda la nota "casa sulla cascata" e magari pensa che questo architetto s'è svegliato una mattina e siccome è un genio, ha sfidato tutte le leggi della fisica. Levate le casse forma, magicamente la casa non crolla, quei terrazzi a "sbalzo" tengono, nello stupore dei capomastro, dei muratori. Ma mica è magia, quell'architetto la, ci ha dedicato certamente buona parte della vita per arrivare a certi risultati, ovvio, banale. (I nostri architetti del forum potranno quì approfondire ed erudirci)
Ci vuole equilibrio.
Ciao Stefano,
il punto che hai toccato lo trovo assolutamente corretto. Premesso che, per me, Frank Lloyd Wright è l'equivalente in architettura contemporanea di ciò che Bach è stato per la musica e che si tratti di una delle menti più brillanti di sempre del settore, è altrettanto vero che per arrivare a fare ciò che ha progettato e realizzato in vita sua ha avuto un'impegno ed una dedizione totalizzante ai suoi studi ed alla sua professione.
In sostanza era un vero architetto perché lo era il suo stato ontologico ed ogni istante della sua vita era dedicata ad essere architetto, non a fare l'architetto. Ogni suo pensiero, ogni sua azione votata a quello. Quindi aveva, sicuramente, delle doti assolutamente fuori del comune ma le ha coltivate con pazienza certosina.
Questo lo ha portato a fare ciò che è stato in grado di realizzare. Casa Kaufmann ne è uno degli esempi più "accattivanti" anche in virtù dell'epoca in cui venne realizzata dove ancora la conoscenza della tecnologia del calcestruzzo armato era ancora assai rudimentale ed agli albori. Infatti tale edificio ha avuto non pochi problemi strutturali che solo di recente sono stati definitivamente risolti. Rimane però la bellezza di tale opera che, nonostante tutto ha retto oltre ogni aspettativa. Piuttosto questo esempio porta un ulteriore elemento, secondo me, interessante. Ovvero al rapporto committenza-progettista fondamentali per realizzare opere d'arte di tale portata. Senza una committenza "visionaria" (mi si passi il termine), hai voglia a far progetti "visionari", verranno sempre riportati ad una banalità sconcertante.
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Re: Un post blasfemo (?)

Messaggio da Michele Lupi »

Poi arriva la saggezza popolare.... :) :)

L'architetto Ferdinando Sanfelice, famoso per il Palazzo dello Spagnolo a Napoli,
era stato soprannominato dal popolo "Ferdinando levat'a'sott"?
A causa della natura estremamente contorta, inusuale e apparentemente instabile delle strutture progettate,
si era diffusa nel popolo la credenza che queste potessero crollare da un momento all'altro. :)
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Re: Un post blasfemo (?)

Messaggio da Marco Muttinelli »

Michele Lupi ha scritto:Poi arriva la saggezza popolare.... :) :)

L'architetto Ferdinando Sanfelice, famoso per il Palazzo dello Spagnolo a Napoli,
era stato soprannominato dal popolo "Ferdinando levat'a'sott"?
A causa della natura estremamente contorta, inusuale e apparentemente instabile delle strutture progettate,
si era diffusa nel popolo la credenza che queste potessero crollare da un momento all'altro. :)
:lol: :lol: :lol: Questa non la sapevo :D
Comunque il Sanfelice tanta roba come si dice... e sicuramente era uno che di "scale" ne capiva ;)
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