Difficoltà con gli intervalli discendenti

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Principedeikebbabari
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Difficoltà con gli intervalli discendenti

Messaggio da Principedeikebbabari »

Certi intervalli che dalla nota più bassa a quella più alta mi escono con un suono che mi soddisfa Al contrario mi risultano veramente impossibili... Non riesco ad ottenere un suono decente, mi si "sfrascica" Tutto come un castello di sabbia. A volte magicamente riesco a prenderli, ma la gioia dura Poco perché non Capisco come ci arrivo


iMaurizio
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Re: Difficoltà con gli intervalli discendenti

Messaggio da iMaurizio »

Quanto sono ampi gli intervalli ? Prova a fare degli esempi.....

Legati o staccati ?
Fcoltrane
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Re: Difficoltà con gli intervalli discendenti

Messaggio da Fcoltrane »

Lo studio degli intervalli è un indice sicuro della tua tecnica . Negli strumenti a fiato in genere il centro del registro è più semplice da gestire rispetto alle estremità. Io ho lo stesso problema ma appare in maniera evidente quando il percorso è più impegnativo. Ti faccio un esempio concreto. Se parto dal sol basso e cromaticamente arrivo al sol due ottave sopra e poi ridiscendo cromaticamente fino al sol basso avrò le prime due ottave ascendenti con un bel suono ( forse bel suono è una parola grossa ) ma è certo che l’ultima ottava discendente sarà la peggiore. L’abitudine poi crea il mio secondo problema : suonare un intervallo ascendente sol centrale sol acuto è più semplice che suonare sol acuto sol centrale. Per me è solo una questione di abitudine e di studio .
Navarro
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Re: Difficoltà con gli intervalli discendenti

Messaggio da Navarro »

Fcoltrane ha scritto: 28/10/2024, 19:04...Se parto dal sol basso e cromaticamente arrivo al sol due ottave sopra e poi ridiscendo cromaticamente fino al sol basso avrò le prime due ottave ascendenti con un bel suono ( forse bel suono è una parola grossa ) ma è certo che l’ultima ottava discendente sarà la peggiore...
Questo problema deriva talvolta dal fatto che ci si imposta inizialmente per dare una buona risonanza alla nota bassa di partenza. Tale impostazione (morbida e "aperta") non è però adatta a coprire due ottave; salendo quindi la si altera e quando poi si riscende non si ritrova la stessa morbidezza e risonanza dell'andata. Un modo per ovviare a questo è quello di iniziare la scala non pensando che si debba suonare il Sol basso ma pensando (ed impostandosi) per suonare un Sol sul secondo rigo. Un'impostazione intermedia, insomma, con la quale si possono coprire le due ottave senza eccessivi adattamenti.
Io da alcuni anni cerco di avere sempre per riferimento l'impostazione del Do sul terzo spazio, anche quando attacco una nota più bassa, ed in effetti ho notato un buon giovamento nell'esecuzione di scale di due ottave ed oltre, a salire e scendere.
Alcuni didatti americani consigliano ai trombettisti impegnati come lead nelle orchestre di prendere a riferimento l'impostazione per il Sol sopra il pentagramma: da lì si può scendere agevolmente al Sol sul secondo rigo, se occorre, ed al tempo stesso il Sol acuto è "solo" un'ottava più in alto.
Bach 37 reverse + Giardinelli 7S
Yamaha YFH 631 + Giardinelli 7FL
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