Fcoltrane ha scritto:il ricevitore avvitabile lo considero superiore non perchè crei una giunzione rigidissima ma solo perchè mi consente di trovare meglio il mio equilibrio.
Esatto Fcoltrane intendevo proprio questo, il venditore invece spaccia la soluzione non per il motivo che adduci tu ma per la supposta rigidità della giunzione
Fcoltrane ha scritto:ti faccio un esempio concreto:
il bocchino che utilizzo prevalentemente è un monette b2 prana ,se lo monto sulla suprema posso scegliere 10 ricevitori diversi e trovare il gap migliore per il mio modo di suonare, se invece lo monto sulla conn o sulla selmer subisco il gap che trovo e che è molto diverso da quello che considero migliore per me .
Per la questione dei gap abbiamo un paio di discussioni alle quali fare riferimento e ti invito a postare la tali considerazioni che è il luogo giusto
, solo per inciso ci sono anche adattatori di gap non necessariamente filettati ma basati su sistema di accoppiamento conico.
@Zosimo chi è il pusher del tuo amico riparatore? Me lo presenti anche a me?
scherzi a parte come Stefano non condivido la stragrande maggioranza delle affermazioni che ha fatto, ma ti dirò di più la storia e la stragrande maggioranza delle industrie di qualsiasi settore ti possa venire in mente utilizzano gli accoppiamenti conometrici proprio per i motivi opposti espressi da tale riparatore. Partiamo dal tornio che è un utensile, conosciuto dalla notte dei tempi
https://it.wikipedia.org/wiki/Tornio, che sfrutta il movimento rototraslatorio per ridurre ai minimi termini possibili imperfezioni di simmetria/forma. Attualmente abbiamo meravigliose macchine cnc (computer numerical control)
https://en.wikipedia.org/wiki/Numerical_control che non sono altro che torni che controllano automaticamente gran parte dei parametri e degli strumenti del tornio (velocità di rotazione, incidenza delle punte, tipo di attrezzo, pressione etc.) anziché demandare all'intervento umano tali operazioni. La precisione finale del pezzo deriva si dalla correttezza dei parametri impostati a pc, ma in ultima analisi è sempree la combinazione del moto rotativo con quello traslativo che fa si che il pezzo finale risulti pressoché perfetto. Qui entra in gioco il "tornitore", un bravo tornitore è in grado di fare a mano ciò che altrimenti viene demandato al computer, tant'è che la "meccanica di precisione" è conosciuta da centinaia di anni (si vedano ad esempio certi orologi i cui molti ingranaggi dei meccanismi vengono realizzati per tornitura).
L'uso dell'accoppiamento conico risponde proprio alle esigenze di ottenere la massima rigidezza possibile, di un dato sistema meccanico, proprio per le caratteristiche di questo tipo di accoppiamento che esprimevo nel mio primo intervento. Rigidità (sarebbe più appropriato rigidezza....), che in presenza di più parti, si ottiene grazie ad altro fenomeno fisico molto ben conosciuto avvero l'attrito
https://it.wikipedia.org/wiki/Attrito. Con rigidità (rigidezza) si intende il concetto espresso da un punto di vista fisico
https://it.wikipedia.org/wiki/Rigidezza.
Gran parte degli "alberi di trasmissione" presentano tali tipi di accoppiamento proprio perché è il tipo di connessione in grado di trasferire la maggior parte dell'energia ricevuta al pezzo successivo con dispersioni minime, tale fenomeno misura il cosiddetto rendimento meccanico
https://it.wikipedia.org/wiki/Rendiment ... to_diretto che in presenza di questo tipo di accoppiamento virtualmente può essere calcolato pari ad 1 (tutta l'energia ricevuta viene completamente trasmessa) si badi bene si tratta di una mera semplificazione ai fini del calcolo perché in realtà non può essere pari ad 1.
Proprio nella meccanica di qualunque mezzo, sia esso lo scooter che usiamo in città, sia la macchia che utilizziamo per spostamenti più lunghi, tale tipo di accoppiamento viene usato in una miriade di situazioni diverse proprio per le caratteristiche di tenuta.
Tipico esempio sono le valvole di aspirazione che sfruttano tale caratteristica (accoppiamento conico) per sigillare perfettamente la camera di scoppio senza l'uso di ulteriori elementi interposti, dove il collare conico della valvola si innesta perfettamente nell'incavo conico della testata realizzando una tenuta assolutamente completa.
E proprio le valvole motore sono particolarmente interessanti per due ordini di motivi. Il primo è che le tolleranze in queste parti meccaniche sono sempre state strettissime, tolleranze di peso, di forma e di omogeneità del materiale, sia che si tratti delle microscopiche valvole del cinquantino due tempi sia che si tratti delle mastodontiche valvole dei motori marini delle petroliere; il secondo è appunto il garantire una perfetta tenuta stagna cosa che può avvenire solo grazie alle caratteristiche intrinseche di questo tipo di accoppiamento. Se ciò che sostiene il tuo amico fosse corretto non potremmo aver avuto motori funzionanti fino all'arrivo dei cnc ma non è così in quanto la precisione del pezzo deriva principalmente dalla rotazione della macchina e non già dal computer che la controlla. Motori, invece, ne abbiamo costruiti a partire da metà ottocento e la stragrande maggioranza dei pezzi veniva tornita a mano (altre parti si ottenevano per stampaggio). Ma forse qualche immagine di una valvola è più eloquente di mille parole, questa è una valvola degli anni 70 di motore marino scartata perché alle prove magnetoscopiche ha evidenziato nella base dello stelo una leggera difformità di densità nel materiale e per cui ritenuta non idonea al montaggio e dove si vede bene la lavorazione conica peer l'accoppiamento:
photo_2022-09-04_11-05-40.jpg
photo_2022-09-04_11-05-45.jpg
photo_2022-09-04_11-05-48.jpg
photo_2022-09-04_11-05-53.jpg
photo_2022-09-04_11-05-58.jpg
photo_2022-09-04_11-06-02.jpg
Certamente l'arrivo di nuove tecnologie, come ad esempio il taglio laser o le cnc, non possono che fare bene se utilizzate con cervello e sapienza, giacché le macchine fanno ciò che gli viene detto di fare da noi (per lo meno ancora adesso un domani chi sa?) ed ogni strumento che abbiamo a disposizione è utile e valido in quanto aiuto a svolgerfe un dato lavoro.
In conclusione per chi voglia approfondire l'argomento sugli accoppiamenti segnalo due libri molto interessanti ovvero l' "Enciclopedia dell'Ingegneria, ed. Mondadori" voll. I,II e III che trattano esaustivamente di questi temi
photo_2022-09-04_12-43-31.jpg
e il "Manuale dell'ingegnere meccanico, ed. Hoepli"
https://www.hoepli.it/libro/manuale-del ... 06175.html
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.