Per comprendere l'attuale marketing in essere sul nostro strumento è di fondamentale importanza comprendere il fenomeno dell'endorsement e la figura dell'endorser.
Innanzitutto, sebbene venga utilizzato lo stesso termine bisognerebbe distinguere due figure diverse che sono l'endorser vero e proprio ed il testimonial. La principale differenza tra le due figure è il ruolo attivo o passivo che svolge nei confronti della produzione di un determinato strumento musicale. Ovverosia se lo strumento viene progettato, sviluppato e prodotto dalla azienda X secondo le indicazioni fornite dal musicista Y si parla propriamente di endorser, se invece il musicista J suona semplicemente uno strumento fornito dalla azienda K si tratta di testimonial.
La differenza è sottile e nemmeno tanto importante, in confronto degli aspetti pubblici che accomunano le due figure, riguardando esclusivamente il rapporto privato tra azienda e musicista.
Nell'agire pubblico entrambi, infatti, pubblicizzano una marca di strumenti (o un modello particolare di tale azienda) usandone i prodotti durante i concerti e le varie esibizioni pubbliche ivi comprese interviste etc.
Per fare questo entrambe le figure vengono sottoposte (o dovrebbero esserle) ad un contratto che regola le modalità con cui il musicista svolgerà la sua funzione di endorser/testimonial e come e quanto l'azienda pagherà il musicista per tale attività.
Le casistiche sono varie si va da contratti di esclusiva dove l'endorser/testimonial deve necessariamente utilizzare tale marchio per tutte le parti dell'equipaggiamento, altri dove l'endorser/testimonial può scegliersi parti dell'equipaggiamento anche di altri produttori (ad esempio nella tromba scegliere un bocchino di altro marchio) fino ad arrivare a semplici contratti spot dove l'endorser/testimonial si limita a citare il marchio nel corso di una intervista.
Solitamente le aziende preferiscono l'esclusiva, difficile ad esempio vedere uno Steve Vai che imbracci una Fender
, ma chiaramente questo non sempre è possibile e rientra comunque nel complesso delle strategie di marketing dell'azienda.
Quali aziende si avvalgono di endorser/testimonial? Oramai praticamente tutte dalla più piccola artigianale fino ai giganti industriali di settore essendo, evidentemente, un utile stratagemma per vendere gli strumenti.
Quindi è tutto buono e tutto bello? Non proprio, ci sono comunque dei risvolti di cui è giusto parlare.
Il primo su tutti è che l'endorser/testimonial non è libero di esprimersi con sincerità su alcune questioni, quindi l'attendibilità di certe sue affermazioni lascia il tempo che trova. Essendo pagato per le sue prestazioni non lo può proprio fare così come non è libero nel scegliersi l'equipaggiamento a lui più congeniale ma deve necessariamente avvalersi di uno all'interno del catalogo di tale marchio. Certo, siamo perfettamente d'accordo che uno Steve Vai suonerebbe comunque altrettanto bene con una Fender o una Ibanez ma se, per caso, preferisse la prima per qualche motivo personale non lo può fare.
Lato azienda se da un lato l'endorser/testimonial fa vendere più strumenti sono comunque costi da affrontare, sostenere, mettere a bilancio e monitorare nei risultati, costi che soprattutto per le realtà piccole vanno a drenare fondi ad altri aspetti importantissimi quali la ricerca, lo sviluppo e la produzione degli strumenti.