Monitors e cuffie

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stefano bartoli
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Monitors e cuffie

Messaggio da stefano bartoli »

Ho postato diverse cose relative alla registrazione ed al palco, ho fatto anche qualche video che potete trovare sul mio canale Stefano Bartoli You tube.
Sono argomenti sui quali, tutti i musicisti dovrebbero saperne almeno un po. Prima di tutto per fare ns registrazioni migliori e poi anche perchè quando si va in studio o si sale su un palco, se ne sappiamo qualcosa, facciamo ammattire meno il fonico con richieste a volte ridicole o comunque fuori luogo e sapremo gestire meglio il nostro suono. Sarebbe assurdo lavorare anni per costruire il nostro timbro e poi sputtanarlo con attrezzature cattive o buone ma usate male...
Mi limiterò alle cuffie, perchè l'argomento near monitors è vastissimo, costoso se di qualità e chiama in campo anche le caratteristiche acustiche dell'ambiente. Ma sia chiaro, se decidiamo di fare un mixing in casa, oltre alla cuffia, serve assolutamente una coppia di (buoni) monitors, almeno dei near fields.

Vanno innanzitutto distinte le categorie di cuffie, pur limitandoci alle dinamiche, Ci sono, aperte, semi aperte e chiuse.
Ognuna di queste tipologie ha una precisa funzione: Le aperte e semi aperte, per il riascolto, giudizio del registrato e mixing (da rifinire poi con i near monitors però!
Le chiuse, per registrare, perchè isolano molto dall'esterno ed oltretutto non esce niente dalla cuffia, rientrando nel microfono.
L'impedenza va da circa 32 ohm a 320. Più alta è l'impedenza più la la bobina sarà in grado di frenare l'inerzia dell'equipaggio mobile, il che significa a grosse linee, una maggior fedeltà. Ma anche un minor volume di uscita e quindi la necessità di un ampli per cuffie. Ad esempio, una 320 ohm non vi permetterà di essere usata sul telefonino o su sistemi MP3 portatili perchè dotati di pochi millivolts di uscita. Quindi, le cuffie con alta impedenza, sono generalmente dedicate a studi veri e propri. Oppure a chi decide di spendere almeno altri 100 euro per un ampli x cuffie...
Le cuffie aperte o semi aperte, sono più adatte al riascolto del registrato, perchè più naturali e più in grado di ricreare ambienza e immagina stereo.
Possimao dire che servirebbe, una chiusa per registrare ed una aperta o semi aperta per riascoltare.
Si va da poche decine di euro a diverse centinaia per le top.

Una breve carrellata della aperte considerate migliori: Beyer Dynamic DT 990, Audio Technica ATH R70X, Beyer Dynamic 880 pro, AKG K 245 MKII, Presonus HD7.

Le chiuse: Beyer Dynamic DT 150, DT 100, DT 770, Sony MDR 7506 Pro, Presonus HD 9, Yamaha MT8.

Se siamo in quattrini, esiste anche una cuffia unica e di qualità mostruosa ed eccelle sia per registrare, sia per il riascolto. Si tratta della Beyer Dynamic DT 1770. Purtroppo siamo quasi a 500 euro ma abbiamo "due cuffie in una" Ed è una cuffia qualitativamente mostruosa.

Ovviamente, come in tutte le cose, ci sono cuffie che arrivano anche a 1000 euro ad esempio della Neuman o della Genelec ma non ha senso, perchè richiedono un hardware a monte e a valle che costa molti molti soldi, pena, vanificare la qualità di questi prodotti. E comunque sia, le cuffie citate in lista, sono comunque prodotti di livello alto e sono usate come riferimento nelle migliori produzioni del pianeta, non sono giocattoli...

Ovvio che la cuffia "perfetta" non esiste, così come non esiste il diffusore o il microfono perfetto (o la tromba perfetta) Ogni pezzo della catena, cuffia inclusa, ha un suo suono, una sua filosofia. Ogni cuffia suona un po diversa ma quelle citate, sono quasi tutte degli standard per i fonici di tutto il mondo, soprattutto Beyer Dynamic DT 100, 150 e 770. E anche la Sony MDR 7506 pro e alcune AKG. Ma soprattutto, come standard mondiale rimangono la Beyer citate e la Sony.
Il fatto è che ci sono cuffie che scendono molto in basso nella frequenza, tipo la Beyer Dt 770 o la favolosa Yamaha MT8 e cuffie più "scariche" timbricamente più scarne, fredde, come la Beyer DT 100 e 150 o la AKG 245. Allora uno potrebbe pensare che quelle che scendono di più o sono più "cariche" sono da preferire. In realtà non è così perchè la cuffia più carica ti darà un ascolto molto ricco e quindi tenderai a tirar giù delle frequenze. Mentre una cuffia più scarica farà l'effetto opposto. Qual'è quindi la migliore soluzione? Il miglior compromesso? E' semplicemente capire e conoscere bene il comportamento della cuffia che hai scelto, da li, saprai come regolarti nella registrazione e nel riascolto.
Va detto che non esiste una registrazione/mixaggio perfetti, ci sono esempi di grandissimi capolavori di fonica come Gaucho degli Steely Dan o anche cose dei Pink Floyd, così come molti lavori della ECM ma anche queste sono probabilmente migliorabili lavorandoci per più tempo ancora. E allora come dice un grande fonico "Non esistono mixaggi realmente finiti perchè perfetti. Esistono mixaggi abbandonati" Alla fine insomma decidi che ti fermi li se no non ne esci più.
Nella scelta della cuffia non va assolutamente sottovalutato il fattore "comodità nell'uso prolungato" tenere una cuffia scomoda per qualche ora, o una cuffia che stringa troppo sulle orecchie, vi garantisco è una vera tortura...Quindi valutare: suono, isolamento, stanchezza all'ascolto, peso, materiali, tipo di archetto, cavetto sfilabile col connettore e quindi sostituibile facilmente in caso di rottura (accade dopo anni di uso...) Ricambi, assistenza etc e quindi anche comodità, essendo la cuffia un vero e proprio strumento di lavoro. Avquistare marchi storici (Beyer, Shure Sony, AKG, Yamaha e qualche altra) ci garantisce cmq uno standard almeno buono, ricambi e assistenza. In fine, noterete che alcune di queste cuffie citate, sono usate negli studi fin dagli anni 70, non è un caso...


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